Franca Sacchi
FRANCA SACCHI nasce e vive a Milano (Italia).
Ha studiato presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e con il Maestro Luigi Molfino pianoforte e composizione.
Musica elettroacustica presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano e presso I'ORTF di Parigi. Canto lirico con Gina Cigna, Marie/la Adani Tadeo e Giuseppe
Zecchillo. Canto gregoriano ed ambrosiano, direzione di coro presso il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra.
Numerosi i concerti come solista e con vari cori. In particolare, all'Autunno Musicale di Como, con la Cappella Musicale di San Marco (Milano), con la Cappella Musicale del Duomo di Verona (Maestro Don Alberto Turco) e con il coro "Shlomot", specializzato in antichi canti ebraici.
Il suo metodo, che attualmente insegna in una scuola da lei creata, si caratterizza per l'ampio spazio dato non solamente alla tecnica, ma anche e soprattutto all 'elemento umano con tutte le sue facoltà di manifestazione (corpo, pensiero, emozioni, psichismo, intelligenza).
Nel 1988 fonda e dirige la Compagnia Alta Pratica d'Arte, realizzando moltissimi concerti e spettacoli di danza.
Svolge anche intensa attività didattica.
Franca Sacchi Italy Milano via Pontaccio 12 tel. +39 02867776 cell. +39 3358272266 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Foto Franca Sacchi
Essere
ESSERE (giugno 1974)
Tutto ciò che io faccia ora (musica e danza in particolare) è il risultato di un lungo periodo di meditazioni, una presa di coscienza di me stessa globalmente.
Allora mi resi conto che il "discorso sull'evoluzione del linguaggio musicale" non solo non mi interessava più, ma mi dava fastidio, lo sentivo falso, forzato, schizofrenico, imposto sull'ideologia corrente, dalla quale però non avevo il coraggio di staccarmi.
Non sopportavo più questo modo alienato del "fare arte" (così simile del resto al "fare politica" o al "fare amore"), questa separazione arte-vita.
Inoltre, "compresi che il lavoro del poeta non consisteva nella poesia, ma nell'invenzione di ragioni, perchè la poesia fosse ammirevole". (Borges,L'Aleph)