Ex bambina prodigio, a tre anni suonava già il pianoforte. Franca Sacchi, 35 anni, sposata e poi separata, una casa in via Solferino con gatti mischiati a flauti e organi, è in Italia l'unica compositrice di musica sperimentale. Sette anni di conservatorio piantato li perchè << non mi diceva nulla di nuovo >> e poi di studi di musica elettronica a Parigi, Bruxelles e Berlino. Impengno nel campo dell'arte concettuale ma poi, dopo una assidua frequenza dei gruppi di autocoscienza femminista, il rinnegamento della composizione vista come atto intellettuale. Da allora solo concerti di improvvisazione musicale, strettamente basata su un rapporto con se stessa raggiunto dopo undici anni di yoga.
Leggiadre ed auree scansioni musicali - Vito Cracas
Sono molti e diversificati gli interessi nel settore della comunicazione visiva e, pertanto, emotiva, che Franca Sacchi nutre, elabora e vive nella sua tipica concettualità. Tutte le sue diverse ed elaborate connotazioni ed espressioni hanno un denominatore comune: l'arte – comunque concepita, ideata, codificata, interpretata nelle sue diverse espressioni – rappresentata nella forma più congeniale ed idonea ad essere compresa.
Il ritmo così concepito, cadenzato e suadente nelle volute o accettate scansioni musicali da lei interpretate, è studiato ed interpretato in simbiosi con il maestro che ne ha codificato la musica sul pentagramma. Scansioni che con leggiadria interpreta in volute aeree che delimita nello spazio: comunicative movenze che danno la sensazione di una sequenza di passi nel ritmo della danza.
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I racconti dell'Es - Stefano Zuffi
A differenza della musica, della poesia e della danza, l'arte non ha a disposizione la dimensione del tempo. L'immagine ci si presenta davanti tutta insieme, simultaneamente, nella sua perentorietà. Non c'è un percorso, un'attesa, una progressione: è un confronto diretto, muto e forte.
Franca Sacchi ha attraversato numerose e diverse esperienze espressive, ha messo alla prova la sua sensibilità e la sua creatività in forme differenti, come la musica, la danza, il canto, il controllo del gesto, ma sempre con un preciso punto di riferimento: il punto di contatto tra il mondo interiore e la sua manifestazione.
Danzando in silenzio e in solitudine
Fra le varie istitutzioni di danza che bene o male vivono a Milano, città più di scuole che di spettacoli, ce n'è una, ora, molto particolare, molto diversa: si chiama Compagnia di alta pratica d'arte ed è stata fondata da Franca Sacchi, che la dirige e la anima.
Ha debuttato, la Compagnia, al San Fedele, e il 16 giugno è stata al Teatro Nuovo di Torino. Non si può scrivere a nessuna tendenza specifica, anche se è emanazione di un Centro yoga. E' un cocktail di Oriente e Occidente, di spiritualità e di sperimentalismo. I membri del complesso, che potrebbero anche definirisi quasi dei sacerdoti, danzano nel silenzio, in solitudine, e vogliono trasmettere al mondo la loro consapevolezza, il meglio che sta dentro di loro, ovvero anche la rivelazione della purezza dell'essere.
Musica al buio
Domenica scorsa ha tenuto un concerto presso la galleria Michaud a Firenze, nel contesto della mostra d'arte di sole donne intitolata << Magma >>. L'altra sera alla Piccola Scala il pianista Giancarlo Cardini ha eseguito un suo brano di musica concettuale intitolato << Alto e chiaro >>.
Ieri sera ha dato un concerto per flauto al Centro Brera. Parliamo di Franca Sacchi, notissima negli ambienti della nuova musica per i suoi concerti esclusivamente costituiti da composizioni improvvisate.